Umidificatore per sigari o humidor: un accessorio di stile
Come conservare un sigaro?
Per i fumatori che alle sigarette preferiscono un buon sigaro, la fumata perfetta deve essere in grado di garantire un caldo aroma. Se i sigari rappresentano per voi una piacevole abitudine, sarete già consci dell’importanza delle tecniche di conservazione. Solo adottando i giusti accorgimenti, infatti, è possibile godere di un’esperienza degustativa di primo livello. Associare ad una gestione ottimale dell’umidificazione una temperatura di “stoccaggio” adeguata è fondamentale. In questo ambito il contributo degli humidor si rivela essenziale.
Un articolo essenziale: l’umidificatore
Parlare di humidor significa fare riferimento a specifici contenitori, il cui compito è quello di assicurare una temperatura ottimale, e di mantenere costante il livello di umidità monitorandola nel tempo. Il tasso di umidità richiesto per una perfetta conservazione è del 70%. Sul mercato è possibile acquistare una delle numerose varietà di questo articolo. A differenziarle è, innanzitutto, il materiale impiegato. I modelli tradizionali vengono realizzati in legno, ma nel tempo hanno trovato ampia diffusione anche plexiglass, vetro e materiali compositi.
I materiali disponibili: legno, vetro e plexiglass
Concentrandoci sugli articoli in legno, i migliori sono quelli a base di cedro spagnolo e mogano, materiali naturali a cui sono riconosciute qualità non trascurabili; oltre a non trasudare resine, non producono odori eccessivamente intensi che potrebbero potenzialmente intaccare l’aroma di un sigaro. Notevole, inoltre, è la capacità di questi legni di immagazzinare un adeguato tasso di umidità.
Ma come funziona un umidificatore per sigari in legno? In pratica, la parte interna viene isolata dall’ambiente esterno impedendo alla luce di entrare e, al contempo, si evitano sbalzi repentini di temperatura. Esistono anche modelli in legno e vetro. Normalmente, in questi casi, il legno è utilizzato per il telaio, mentre il plexiglass è limitato alle finiture. Qual è il vantaggio? La possibilità di verificare il contenuto senza necessariamente aprire l’umidificatore.
Passando ad esaminare il plexiglass, non trattandosi di un materiale isolante paragonabile al legno, il consiglio è di riporre l’umidificatore in ambienti non esposti alla luce diretta del sole. Qualora ciò dovesse avvenire, il rischio è che nel lungo periodo si verifichino alterazioni cromatiche sulle “capas”.
Come utilizzare gli umidificatori?
Una volta effettuato l’acquisto, è necessario provvedere ad un avvio iniziale, al quale faranno seguito semplici manutenzioni periodiche. Sarà sufficiente, prima di impiegare l’umidificatore per sigari, riporre al suo interno per un paio di giorni un recipiente contenente acqua distillata. Tale operazione evita che, successivamente, la presenza di batteri possa riflettersi sul sigaro. Un’alternativa più rapida è rappresentata dall’utilizzo di un panno inumidito con acqua distillata, da passare sulle pareti interne. Un’opzione più “economica”, invece, vede l’impiego di acqua demineralizzata; assicuratevi, però, di sceglierla non profumata.
Consigli per gli acquisti degli umidificatori
Prima di procedere all’acquisto di un umidificatore per il tuo sigaro preferito, oltre ai materiali, non dimenticate di valutare altri fattori. Un articolo che si rispetti deve presentare una chiusura ermetica. In questo ambito si rivela ideale la chiusura nota come chiusura “a soffietto”.
Per verificarla dovrete limitarvi ad aprire l’umidificatore e, dopo pochi secondi, lasciare ricadere il coperchio per richiuderlo. Se il rumore è limitato significherà che la chiusura sarà stata realizzata correttamente. In commercio esistono umidificatori che, al loro interno, si avvalgono della presenza di vassoi. Questo accade soprattutto nel caso degli umidificatori per sigari ideati per contenerne un numero non indifferente (più di 50). Il vassoio garantisce una circolazione migliore dell’aria e, di conseguenza, un tasso di umidità omogeneo.
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